Negli ultimi anni la sala meeting ha cambiato strutturalmente definizione: da spazio interno dedito a presentazioni locali, ove la comunicazione con l’esterno poteva essere un “di più”, a spazio ibrido volto alla videocomunicazione come funzione di base e alla comunicazione verso l’esterno nelle attività quotidiane.
Questo cambio di paradigma ha portato l’integrazione delle tecnologie ad innalzare gli standard qualitativi e di integrazione all’interno degli spazi dove “comunicare” ormai è un must-have.
Le tecnologie avanzate cambiano l’approccio
Mentre fino a pochi anni fa le tecnologie e l’integrazione audio erano limitate a ciò che grandi Players potevano fornire, con costi considerevoli, ora tutto è cambiato e anche le tecnologie più alla portata hanno sviluppato algoritmi in grado di integrare, migliorare ed ottimizzare la diffusione e cattura dell’audio.
Cominciando da oggetti molto semplice e di facile comprensione, sono comparse sul mercato diverse soundbar tecnologicamente all’avanguardia, in grado di catturare e diffondere l’audio in maniera integrata, ovviando a complessi meccanismi di configurazione e taratura che, fino a qualche anno fa, potevano essere alla portata di pochi specialisti. Qualcuna ha anche la telecamera integrata.
L’integrazione delle stesse all’interno della sala meeting è pressappoco immediata, quasi plug and play, tenendo ovviamente conto delle capacità di cattura e diffusione in relazione alla dimensione di sala.
Per le sale più complesse, dove l’integrazione è sicuramente più ricercata e possibile solo con un lavoro a “quattro mani” con le direzioni artistiche, ecco che si apre il mondo dei protocolli e dispositivi tecnologici avanzati: Dante, speakers ad array di diffusori e, come ultimo baluardo dell’era Covid, microfoni ambientali hands free, Audio Dsp (digitali signal processor) in grado di gestire moltitudini di microfoni e speaker e di calibrare l’impianto di sala.
L’integrazione dei sistemi audio della sala meeting con l’entità estetica-funzionale
Tutti questi dispositivi tecnologici possono trovare la loro maggiore espressione funzionale soprattutto se integrati in un ambiente controllato acusticamente.
Un ambiente dove basi di acustica – come rt60 nei riferimenti, pareti con acustica controllata, riflessioni primarie ridotte, setti acustici, arredi – diventano “alleate” della tecnologia che, nonostante i livelli raggiunti, necessita ancora di accorgimenti “fisici” per esprimere il proprio potenziale.
Risulta quindi cruciale studiare prima il contesto in cui si vuole migliorare l’aspetto tecnologico e verificare prima se l’ambiente di sala è efficacemente pronto ad ospitare nuove tecnologie, prima ancora di incappare in problemi di “peggioramento”.
Sala meeting: come intervenire sull’acustica di sala?
Ad oggi è possibile analizzare precocemente l’acustica di sala nei casi in cui è necessario un intervento di ottimizzazione di cattura e diffusione.
La scelta successiva può essere quella di intervenire a livello acustico ed estetico, prima che tecnologico, per poter mitigare evidenti carenze intrinseche della sala: integrando arredi, installando pannelli acustici, sia a soffitto che a parete e verificando l’isolamento acustico di sala.
Successivamente, a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche dell’ambiente è utile scegliere e protendere per quella che è la tecnologia corretta, in budget e funzionale al tipo di scopo.
Un esempio può essere una soundbar integrata per una sala da 6 o 8 persone, magari con un microfono aggiuntivo per migliorare l’effetto di cattura del parlante.
Altro esempio, la scelta di un impianto in una sala training dotato di impianto principale (FOH, per rubare un termine ai colleghi degli eventi) e un impianto a pioggia per le persone della platea.
Tutto questo ormai ha come “colonna vertebrale” una infrastruttura audio che si serve delle tecnologie dsp in grado, anche in contesti non acusticamente ottimali, di operare in “fine tuning” ottenendo dei risultati al di sopra delle aspettative.
La tecnologia al servizio dell’audio diffusione
Oggi il mercato offre quindi possibilità di sistemi di cattura e di diffusione davvero potenti.
Microfoni wireless senza problemi di radiofrequenze, sistemi di amplificatori con profili audio ad hoc a seconda degli speakers a cui sono collegati e con tuning in base allo spazio in cui vengono inseriti.
E ancora, sistemi di cattura audio hands free ambientali a soffitto, impianti di speakers line array dove è possibile prevedere l’impatto acustico e la diffusione sonora della sala preventivamente.
Conclusioni
Analisi acustica, scelta delle migliori tecnologie, ma soprattutto capacità professionale e dedicata portano l’audio di ogni sala meeting ad un livello senza precedenti.
Una sola nota da aggiungere. I sistemi diventano sempre più complessi e allo stesso tempo “da gestire”: la necessità di competenza acustica sta aumentando anche nelle fila delle lavorazioni delle più semplici sale.