Photo by chepté cormani from Pexels

10 marzo 1876: la prima telefonata ufficiale

“Venga qui Watson, per favore, ho bisogno di lei”. Era il 10 Marzo 1876, quelle parole erano l’inizio della prima telefonata ufficiale della storia. A pronunciarle Alexander Graham Bell verso il suo assistente Thomas Watson, che rispondeva dalla stanza accanto.

Si trattava di un telefono rudimentale, con un microfono e un altoparlante collegati con un circuito elettrico ad una batteria. Quasi lo stesso modello utilizzato anni prima da Antonio Meucci, da lui chiamato “telettrofono”, ma che per le precarie condizioni economiche dell’inventore, non fu possibile brevettare prima del 1871. Meucci riuscì a sostenere le spese per la registrazione solo per tre anni, fu Bell a depositare il brevetto definitivamente nel 1876 dando il nome “telefono” a quell’apparecchio capace di unire in comunicazioni due persone distanti.*

Era l’inizio dell’era delle telecomunicazioni…
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Era l’inizio dell’era delle telecomunicazioni, da quel microfono e quell’altoparlante deriverà la telefonia mobile fino ad arrivare all’oggi con la possibilità di effettuare e ricevere chiamate via rete dati con un app su telefono o pc desktop, condividere contenuti e documenti, vedere l’interlocutore attraverso webcam, effettuare meeting.

Oggi aprire Microsoft Teams sul proprio mobile o sul proprio pc significa essere immediatamente connesso. La telefonata è diventata un’esperienza immersiva nella quale si integra la possibilità di raggiungere ed essere raggiunti da qualsiasi luogo [necessaria ovviamente la connessione Internet], non è più necessario recarsi in ufficio nè alzare la cornetta dell’apparecchio sulla scrivania.

L’emozione è identica a quella della prima volta, a quella della prima telefonata ma l’esperienza si è evoluta, abbracciando tutti gli aspetti della collaborazione. E’ possibile infatti condividere appunti, presentazioni, documenti, video, sondaggi con una o più persone…

Con Teams si è aperta una nuova modalità di lavoro, intelligente o “smart” per dirla all’inglese, dove con un app si ha la propria postazione di lavoro sempre con se.

*Nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto ufficialmente la paternità dell’invenzione a Antonio Meucci

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